Rinascita, la Dda non molla la presa: “Pittelli in carcere” (Da Zoom24)

La Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro non si ferma e chiede nuovamente la detenzione in carcere per Giancarlo Pittelli, l’ex parlamentare di Forza Italia imputato nel processo Rinascita Scott. Infatti, il Tribunale di Vibo ha deciso la scarcerazione del noto avvocato, “senza attendere l’intero decorso – scrive la Dda – dei due giorni successivi nei quali il pm avrebbe espresso il proprio parere”.  Parere che “qualora fosse stato atteso, avrebbe consentito al Tribunale di Vibo Valentia di valutare anche i contenuti dell’informativa” del Ros di Roma “dalla quale (…) può agevolmente evincersi come non si sia aggravato soltanto il quadro indiziario a carico di Pittelli, ma anche quello delle esigenze cautelari”.

E ancora, la decisione di mandarlo ai domiciliari “si fonderebbe su un’asserita attenuazione delle esigenze cautelari che, al di là di qualche generica frase di stile assolutamente priva di concreto contenuto – come quella che si riferisce sibillinamente al “complessivo comportamento dell’imputato” – non viene per nulla motivata”.  Anzi, “nessun elemento di novità sarebbe intervenuto per giustificare il mutamento della valutazione del quadro delle esigenze cautelari”.

La richiesta, sottoscritta da Nicola Gratteri e dai sostituti Andrea Mancuso, Annamaria Frustaci e Antonio De Bernando ricorda anche la lettera al ministro nella quale Pittelli “affermava di essere a conoscenza del fatto di non poter avere rapporti di corrispondenza con alcuno, ma si rivolgeva egualmente al ministro”.  Per la Dda, “dalla missiva si evince la circostanza che il Pittelli abbia intrattenuto altri contatti non autorizzati e utilizzi il nominativo della consorte quale mittente di missive ovvero l’utenza telefonica alla stessa in uso per instaurare contatti all’esterno non autorizzati”.

  • Posted by riformagiustizia
  • On Febbraio 21, 2022
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